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La leghista Loizzo agita lo spettro delle trivelle sullo Ionio: i FattiVi Italia si oppongono.
Apprendiamo dai media calabresi che la capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Simona Loizzo, in un suo intervento all’UNICAL sul tema della transizione energetica, “scombussolata” dalla crisi ucraina, penserebbe a variazioni del PNRR suggerendo, udite udite, nuove trivellazioni nel mare Ionio.
La consigliera Loizzo forse ignora che la società nazionale e internazionale vuole abbandonare gradualmente il consumo dei combustibili fossili che il nostro pianeta non riesce più a sostenere, a favore di energie pulite e rinnovabili, in primis solare ed eolico.
Le trivellazioni in Italia ,giustamente, hanno subito uno stop nei mari italiani anche per attenuare il fenomeno della subsidenza lungo quelle coste italiane che già erano ne erano interessate, ovvero le coste venete, emiliane-romagnole, abruzzesi e calabresi.
Guarda caso ,nel mare prospiciente queste coste sono installate impianti di trivellazioni metanifere off-shore.
Nel mar Ionio in passato sono state compiute ricerche metanifere con trivellazioni proprio nel golfo di Corigliano ed a Crotone..
Venne trovato del gas ed i pozzi col combustibile gassoso sono stati “tappati” e costituiscono depositi di riserva da utilizzare all’occorrenza.
Senza dimenticare che la Calabria e già attraversata dal gasdotto proveniente dall’Algeria e che recentemente il Governo italiano, in virtù della crisi ucraina, ha concordato e contrattualizzato il potenziamento della portata del gas nella condotta.
In conclusione, la Calabria già produce abbondanti Megavatt di energia idroelettrica, ma ciò che occorrerebbe incentivare sono le Comunità energetiche rinnovabili che, attraverso l’energia fotovoltaica, darebbero una consistente mano ai cittadini calabresi per abbattere il caro bollette oltre che renderli gradualmente indipendenti dal punto di vista energetico.
Noi attivisti dell’associazione FattiVi Italia pertanto disprezziamo fermamente l’ipotesi della leghista Loizzo. Auspichiamo altresì che la Regione Calabria abbandoni propositi anacronistici come la realizzazione di trivellazioni o di inceneritori/termovalorizzatori per incentivare quella strategia “Rifiuti Zero” e quelle pratiche di autoproduzione ed autoconsumo che il Movimento 5 stelle a tutti i livelli, da quelli comunali a quelli europei, da sempre suggerisce.

APS Fattivi Italia

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