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Nel corso della riunione online tenutasi Giovedì 24 Febbraio abbiamo approfondito le preoccupazioni e le ragioni che nelle scorse settimane hanno destato l’inquietudine dei lavoratori delle emittenti televisive private che, già dai primi di Marzo, potrebbero essere costrette a chiudere.

Con riferimento al Decreto Milleproroghe 2022, le limitazioni di banda e i costi esorbitanti per accedervi costituiscono un ostacolo insormontabile per un settore dalle esigue disponibilità economiche ma, non per questo, meno importante delle reti più note e/o affermate.

A livello nazionale contiamo ben 450 emittenti in difficoltà e già a partire dal 3 gennaio, in molte regioni italiane, è iniziato il percorso di spegnimento anticipato dei ripetitori su cui trasmettevano centinaia di TV locali.

Ne abbiamo parlato alla presenza del Presidente della REA (Radiotelevisioni Europee Associate) Antonio Diomede ed i Deputati Cinquestelle Anna Laura Orrico e Alessandro Melicchio. Che ringraziamo per l’analisi proficua ed esaustiva della tematica in oggetto, un dialogo teso a gettare le basi per la risoluzione del problema.

Dal confronto sono emersi spunti rilevanti circa la possibilità di intervenire con un apposito fondo, l’estensione di bandi già esistenti, l’eventualità -considerata la gravità della situazione- di un imminente pagamento della quota d’iscrizione attraverso un “decreto ristoro” in emergenza atto a dare ossigeno alle piccole emittenti per poter pagare le incombenze ineludibili unitamente a misure tampone quali il “prestito” pro tempore di una frequenza che sopperisca alle momentanee lacune delle emittenti più piccole traghettandole al passaggio definitivo al cosiddetto DVB-T2, il nuovo digitale terrestre. Il presupposto essenziale deve essere quello di garantire la pluralità, la corretta informazione libera ed espressiva del territorio.

Ricordiamo che, il rischio delle chiusure incide su due piani di estrema importanza: la perdita di centinaia di posti di lavoro e la privazione di una voce libera e vicina ai terrirori nell’ambito dell’informazione.

Il cosiddetto “switch off” segna, pertanto, in maniera drammatica il destino delle società coinvolte costringendole a drastici tagli del personale. Tutto ciò ha una ripercussione inammissibile sul piano sociale ed economico soprattutto in un momento di grande fragilità anche in conseguenza alla situazione pandemica.

Nei giorni scorsi, come annunciato dal capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti e Telecomunicazioni, è stato votato un emendamento trasversale che dispone la formazione di un apposito tavolo tecnico presso il Mise. Sarà la sede e l’occasione per dare concretezza alle summenzionate proposte.

Noi, restiamo al fianco dei lavoratori del settore e continuiamo a seguire i risvolti di questa vicenda confidando nella pronta e giusta risoluzione.

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