Nel corso degli ultimi decenni l’Europa ha prestato molta cura allo sviluppo dei territori regionali più deboli dedicando loro una particolare attenzione nell’aiutarle a concretizzare le progettualità necessarie allo sviluppo integrato della loro economia.
E’ riuscita così ad intercettare, in posizione dialettica con ciascun territorio regionale, le specificità naturali, fornendo in modo mirato i mezzi finanziari volti alla valorizzazione delle risorse paesaggistiche, logistiche, economiche, turistiche e culturali che insieme e in modo integrato costituiscono il sistema della loro crescita e sviluppo.
L’Europa ha fornito alle regioni del Sud Italia i mezzi finanziari per realizzare “Grandi Progetti” e non solo, rimettendo al paese beneficiario il loro uso intelligente e non fraudolento.
Agli osservatori stranieri è apparso naturale ed evidente che il motore di crescita intorno a cui tutto ruota e da cui tutto parte è l’infrastruttura del porto di Gioia di Tauro. Tutti gli esperti del mondo accademico, italiani e stranieri, hanno compreso che tale porto è il cuore pulsante dell’economia europea. Si è compreso che la forza propulsiva di tale infrastruttura va oltre i confini della regione Calabria per coinvolgere tutte le regioni del Sud e del Nord Italia fino a raggiungere, attraverso la direttrice tirrenica e quella adriatica, l’Europa del nord, l’Europa dell’Est e quella dell’Ovest.
La macroeconomia insegna che qualsiasi altra soluzione è a costi più elevati, e perciò non percorribile. Il porto del Pireo, in Grecia, all’inizio oggetto di interesse delle grandi compagnie perchè posto sulla rotta delle navi provenienti dal canale di Suez, col tempo ha dimostrato il suo grande limite dovuto ai costi non sopportabili per veicolare il traffico merci per il nord Europa.
Non è un caso che i funzionari cinesi esperti di trasporti e logistica abbiano rivolto il loro interesse verso il porto di Gioia Tauro. Tutto il traffico del lontano Oriente può giungere a Gioia Tauro da cui, a mezzo del così detto Short Sea Shipment (SSS), i container possono facilmente essere veicolati in tutti i porti del bacino del Mediterraneo, italiani e non. Non solo, per tratte superiori a 500 km il trasporto ferroviario diventa competitivo e quindi da preferire. I giorni nave in meno per raggiungere i porti del Sud Italia aggiunti al minor numero di chilometri per l’Europa centrale costituiscono un punto di forza che non trova concorrenti. Certamente, il porto di Gioia Tauro deve essere affidabile e possedere una logistica integrata mare-terra terra-mare adeguata alle finalità europee.