Tra le motivazioni di una corsa solitaria del M5S in Calabria vi sono le associazioni (per delinquere)
Ieri Luigi Di Maio ha fatto il punto con i parlamentari e i consiglieri regionali della Calabria in vista delle prossime elezioni, dopo il fallimentare esperimento dell’alleanza locale in Umbria con il Partito Democratico.
La corsa solitaria consentirà di vedere il Movimento ancora alternativo alle logiche politiche della Regione senza chiudere le porte alle liste civiche ricordando che l'insidia è però dietro l'angolo.
Sulle elezioni calabresi è stato rimandato alla prossima settimana un nuovo incontro tra il capo politico e i portavoce.
Di Maio ha voluto sapere come la pensano gli eletti mettendo tutte le opzioni in campo e tutti hanno espresso la loro opinione in libertà in un clima positivo. Forte è tuttavia emersa la volontà dei portavoce e degli attivisti di correre da soli.
E le ultime notizie danno ragione ai pentastellati i quali apprendono nuovi, agghiaccianti, particolari sull’avviso di chiusura indagini notificato a venti persone con le accuse di associazione per delinquere e corruzione in merito agli appalti relativi alla metropolitana leggera e al nuovo ospedale di Cosenza.
A vario titolo, Adamo, Oliverio, Zinno, Lo Feudo, Ventura, Borgia, sono accusati per avere promosso, organizzato, costituito, diretto o comunque fatto parte di un’associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica amministrazione e nello specifico dei delitti di turbata libertà degli incanti, di corruzione propria aggravata, di traffico di influenze illecite, di abuso in atti d’ufficio, di frode nelle pubbliche forniture.
Gli attivisti si preparano ad una campagna elettorale agguerrita dove i candidati saranno chiamati a combattere contro un sistema davvero corrotto e quindi il loro ruolo sarà molto delicato e per certi aspetti pericoloso.