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Melicchio: IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA RITIRI IL NUOVO REGOLAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI E NON PROCEDA A NOMINE O PROROGHE
Al peggio non c’è mai fine in Regione Calabria. In questo scorcio di fine legislatura la fallimentare amministrazione uscente sta cercando di occupare quante più poltrone possibile, aumentando i costi per i cittadini calabresi e sistemando i propri uomini per ipotecare un loro controllo anche nel prossimo governo regionale.
Il Presidente Irto, nel prossimo Ufficio di Presidenza in Consiglio Regionale annulli la modifica al regolamento degli uffici e dei servizi fatta il 22 ottobre e non proroghi il segretario generale.
Hanno sdoppiato e attribuito in modo articolato funzioni diverse al Segretario/Direttore generale, con conseguente raddoppio della spesa, soldi che dovranno sborsare i cittadini e in barba ai rilievi della Corte dei Conti sugli sperperi del bilancio regionale. In una burocrazia consiliare che ha la più alta percentuale d'Italia nel rapporto dipendenti/consiglieri, con oltre 700 unità impiegate nelle strutture speciali e nei gruppi consiliari e un esborso di oltre 10 milioni di euro l'anno, s'introduce la possibilità di proroga quinquennale per l'attuale segretario/direttore generale e si sancisce che la nomina di tutta la burocrazia apicale possa avvenire attraverso le deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza, un organismo in scadenza di mandato che potrebbe imporre i suoi uomini al nuovo Ufficio di Presidenza che verrà fuori dopo le elezioni. Tutto ciò è vergognoso e va fermato assolutamente.
Ma mi devo soffermare anche sulla delibera per il fabbisogno del personale nel triennio 2019/21. Ho ricevuto diverse segnalazioni su quest’atto, che appare per giunta anonimo, come se ci si sia vergognato di firmarlo, che permetterebbe di stabilizzare, senza nessun concorso pubblico e con l’aumento delle spese del bilancio regionale, fedelissimi e accoliti di questa amministrazione. I giornalisti esterni, ad esempio, verrebbero considerati precari quando in realtà sono in possesso di un contratto fiduciario che li esclude dalle procedure previste dalla legge Madia. Non si è mai pensato, per contro, di istruire e completare il censimento sul precariato presso la Giunta Regionale. Ma è tutto il clima ad essere ormai pessimo, per tutti i dipendenti del Consiglio regionale, un clima di vessazioni e di sudditanza nei confronti di chi rappresenta tale organismo e che ha determinato condizioni emarginanti di numerose unità di personale e lavorative. Non ultimo, l'episodio di una dipendente che, pare che a seguito dell'ennesima umiliazione subita, è stata colpita da un malore tale da necessitare dell'intervento del 118 presso la stessa sede del Consiglio regionale.
Dobbiamo mandarli a casa perché hanno fallito in tutto e lo faremo al più presto, alle prossime elezioni di gennaio, quando la Calabria avrà la grande occasione per liberarsi da tutto questo marciume votando il M5S.