La Calabria non è l'Umbria
Giornata nera quella di oggi per il M5S. Cosa è successo?
Le elezioni in Umbria hanno visto trionfare il centrodestra con più di 20 punti di vantaggio:
Donatella Tesei è il nuovo presidente di regione.
La Lega oltre il 37%, il Pd al 21,4%, M5s sotto il 9%
La nota positiva è stata l'affluenza alle urne
Sembra evidente che la perdita di consenso sia imputabile anche all'alleanza con il partito che in Umbria, come in altre regioni è stato aspramente combattuto dal Movimento.
E mentre, tra mea culpa e indignazione, si cerca di ritrovare la strada maestra, in Calabria la base teme ripercussioni negative che solo un cambio di rotta per le prossime elezioni regionali in Emilia Romagna sembrerebbe scongiurare.
Nelle prossime ore sapremo cosa accadrà a livello governativo ma anche quali provvedimenti prenderà il MoVimento 5 Stelle per far fronte ad una pensante sconfitta elettorale.
Nel frattempo cresce il malumore, ma si producono anche analisi lucide sul futuro del M5S per la Calabria, regione ricca di portavoce ma che non riesce ad avere un peso specifico al governo.
Un attivista della prima ora formula una ricetta contro questo malanno:
-un rinnovo completo della classe dirigente basato sulle competenze e non sui click
-un reale e robusto piano di formazione politica (e-learning e in aula) biennale certificata.
-eliminazione della figura del capo politico
-riorganizzazione territoriale con ristrutturazione identitaria e pratica dei singoli (con tanto di portavoce ufficiale territoriale per ogni singolo gruppo locale non eletto ma in grado di parlare al nome del M5S)
Bisogna riorganizzare il movimento partendo da basso in modo strutturato e capillare, selezionando il merito, l’efficienza, la capacità d’ascolto
Insomma, ripartire dalle cose semplici. Da quelle vere, per dare risposte concrete su problemi della gente.
Il resto, semplicemente, non è il sogno di Grillo e Casaleggio (padre).
